2022 Bicentenario G. B. de Rossi

© Constantin Graf von Plettenberg

© Constantin Graf von Plettenberg

Il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, alla vigilia dei suoi cento anni di attività, si fa promotore, assieme ad altre prestigiose Istituzioni, di una serie di eventi in occasione del duecentesimo anniversario della nascita di Giovan Battista De Rossi (23 febbraio 1822), il grande studioso al quale si deve la nascita della moderna disciplina dell’archeologia cristiana.

Dall’Istituto è stata creata una commissione per il Bicentenario, che coordina il suo lavoro con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ed è disponibile ad accogliere coloro che vogliono contribuire in modo attivo. Membri sono finora:

 

L’impegno scientifico di De Rossi per un nuovo modo di indagare e studiare le testimonianze del cristianesimo dei primi secoli e per comunicare le scoperte che si andavano realizzando, fu riconosciuto da tutto il mondo della cultura non solo ai suoi tempi, ma anche dagli studiosi che ne hanno seguito le orme, fino ai nostri giorni.

Numerose sono state perciò le iniziative prese in occasione di anniversari importanti: ancora vivo lo studioso, per i suoi sessant’anni e poi per i settanta, furono organizzati festeggiamenti con il concorso di tutti i più grandi studiosi dell’epoca, fino alla più recente commemorazione, nel 1994 per la ricorrenza dei cento anni dalla morte, con una mostra fotografica e documentaria promossa dalla Pontificia Commissione di archeologia sacra e vari interventi al XIII Congresso Internazionale di archeologia cristiana a Spalato.

I duecento anni trascorsi dalla nascita dell’archeologo ad oggi, sono stati infatti densi di nuove scoperte, di riletture critiche, di approfondimenti che hanno reso sempre più attuale la sua figura e densa di studi la disciplina dell’archeologia cristiana, materia di insegnamento unico e privilegiato del nostro Istituto.

La sperimentazione di nuove tecniche di scavo, l’uso di strumentazioni all’avanguardia in stretta collaborazione con il fratello Michele Stefano, hanno reso la figura di De Rossi, già al suo tempo, il punto di riferimento internazionale e raccogliere le attestazioni di stima e di condivisione degli studiosi a lui contemporanei, costituisce un capitolo estremamente importante per ricostruire un aspetto della sua opera e della sua figura, collocandole in un orizzonte storico particolarmente denso di avvenimenti.

Il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana ha avuto forti legami con la memoria del De Rossi e ne ha sempre tenuto in grande considerazione l’eredità scientifica e metodologica. Quando fu istituito da papa Pio XI, ne progetto iniziale doveva essere abbinato il nome dello studioso a quello dell’Istituto; il suo busto campeggia al culmine della facciata del palazzo e altri suoi busti sono collocati nell’Aula Magna e nel vano di accesso alla sua cospicua collezione epigrafica, che l’Istituto conserva grazie ad un lascito della figlia, Natalia Ferraioli De Rossi.

In occasione del Bicentenario, l’Istituto di Archeologia Cristiana ha quindi programmato una serie di manifestazioni in memoria del grande archeologo, invitando a collaborare altre Istituzioni che conservano la documentazione dei suoi lavori, in particolare la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, di cui De Rossi fu Segretario per lunghi anni e la Biblioteca Apostolica Vaticana che conserva nei suoi Archivi una incredibile quantità di documenti relativi alle attività di De Rossi, lo studioso e l’uomo, molti dei quali ancora inediti.

Mentre la straordinaria produzione scientifica dell’archeologo è stata oggetto di molti lavori a commento, alcuni aspetti fondamentali dell’uomo e la complessità dei suoi interessi, restano ad oggi, solo in parte indagati. E’ proprio per far luce su alcuni aspetti particolari della vita di De Rossi e sulla società a lui contemporanea che sono state proposte alcune tracce di lavoro che possano rendere ancora più viva la lezione dell’archeologo e la complessità di un momento storico denso di avvenimenti e trasformazioni.